RELAZIONE SULL’ATTIVITA’ SVOLTA
DALL’A.P.T.D.H. NELL’ANNO 2002
E PROSPETTIVE PER IL 2003
Nel 2002, ormai al suo 19° anno d’attività, l’A.P.T.D.H. ha seguitato a svolgere le consuete attività già ampiamente descritte nelle precedenti relazioni e, come sempre, volte all’assistenza, alla riabilitazione, alla promozione umana e civile dei portatori di handicap, alla loro integrazione sociale, allo sviluppo delle loro capacità e potenzialità nonché alla divulgazione della cultura della so1idarietà verso i soggetti e i gruppi più svantaggiati.
Nel 2002, sempre per garantire l’aspetto promozionale della cultura della solidarietà, è stata attuata una convenzione con l’Università degli Studi di L’Aquila per il tirocinio, presso il Centro Sociale dell’APTDH, degli allievi della Facoltà di Scienze della Formazione, convenzione che si affianca a quella già in essere, stipulata con la Facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università, per il tirocinio degli allievi del diploma universitario di assistente sociale.
Anche il 2002 è stato caratterizzato dalle preoccupazioni per il futuro di buona parte dei soggetti assistiti, per i quali, col passare degli anni, le famiglie invecchiano e si assottigliano e fra non molto non basterà più quanto 1’Associazione è attualmente in grado di offrire, necessitando essi di un’assistenza continua che non può prevedere la sola azione del volontariato.
Tuttavia l’Associazione ha seguitato a porre il massimo impegno nella gestione del suo Centro Sociale Diurno e nello svolgimento delle varie iniziative socio-educative-assistenziali, finalizzate al mantenimento dei giovani disabili nel proprio ambiente naturale.
Nel 2002 l’impegno nella funzione socio-educativa si è ulteriormente concretizzato nell’attuazione di un progetto, presentato fin dal 1998 alla ASL di L’Aquila per l’assegnazione dei fondi regionali di cui alla deliberazione 06/04/98 n° 587, finalizzato allo svolgimento di attività significative per la conquista dell’autonomia personale dei portatori di handicap, che si protrarrà anche nel 2003 e che vede impegnati nove operatori per circa venticinque disabili.
IL CENTRO SOCIALE
Il Centro Sociale Diurno dell’A.P.T.D.H. ha seguitato a rappresentare un sicuro punto di riferimento per i portatori di handicap e le loro famiglie e, in particolare, per ragazzi e giovani fuori dell’obbligo scolastico e non inseriti o inseribili in altri ambiti.
Esso ha mantenuto gli stessi orari d’apertura (tutti i giorni, tranne il sabato e i festivi, dalle ore 8.30 alle 18.30, con esclusione del mercoledì, il cui l’orario d’apertura è dalle 8,30 alle 13,30, giacché il mercoledì pomeriggio è dedicato a riunioni di programmazione e verifica delle attività ed agli incontri di formazione e d’aggiornamento degli operatori, coordinati dal mese di Febbraio 2000 da un responsabile dell’Associazione e, spesso, con la presenza d’esperti dell’area medico-psico-sociale).
L’impegno degli operatori, tutti volontari, ha seguitato ad essere coadiuvato dagli obiettori di coscienza in servizio sostitutivo civile, i quali hanno partecipato pienamente alla vita dell’Associazione, e, oltre a garantire la guida del pulmino adibito al trasporto dei disabili, si sono occupati anche del Centro Sociale.
Come sempre, s'è cercato di abbinare le specifiche professionalità, abilità e attitudini di ciascun operatore con le varie attività previste (individuali e di gruppo, didattiche e di sostegno all’alfabetizzazione, occupazionali e di preavviamento al lavoro, ludico-ricreative, d’animazione musicale, sportive, d’esplorazione e conoscenza dell’ambiente e del territorio, ecc.).
Il Centro Sociale seguita ad accogliere principalmente i ragazzi portatori di handicap che hanno concluso l’obbligo scolastico, ma anche tutti gli altri disabili che ad esso approdano per qualsivoglia motivo, sia direttamente sia tramite segnalazione dell’ASL o d’altri soggetti, ed è a disposizione delle famiglie in ogni caso di necessità risolvibile con l’accoglienza del disabile. Il Centro è frequentato anche da ragazzi delle Case Famiglia dell’ASL (ovvero del Presidio ex P.O.C.).
Anche durante l’anno 2002, oltre 30 ragazzi, di varia età e di entrambi i sessi, hanno beneficiato dell’esistenza del Centro Sociale, buona parte giornalmente o con sufficiente regolarità, altri più saltuariamente, come si può ben rilevare dall’apposito registro delle presenze in uso presso l’Associazione.
ATTIVITA’ SVOLTE
Anche durante il 2002, l’A.P.T.D.H., sempre cogliendo ogni occasione per attuare iniziative utili dal punto di vista socio-educativo-riabilitativo attraverso il suo Centro Sociale ha seguitato ad impegnarsi nello svolgimento delle seguenti attività:
a)
Attività
educative e di sostegno all’alfabetizzazione, sia in gruppo sia
individualizzate;
b)
Attività
ludico-ricreative, culturali e di socializzazione;
c)
Attività
sportive (sempre con l’utilizzo, per due volte la settimana, della palestra
della Scuola Media “G. Carducci”);
d)
L’annuale
soggiorno montano a Calascio, presso il Convento “Santa Maria delle Grazie”-
Casa d’Accoglienza dei Padri Gesuiti;
e)
Organizzazione
e realizzazione d’uscite di frequenti gite nelle zone limitrofe;
f)
Partecipazione
a spettacoli teatrali, musicali, cinematografici e d’ogni altro tipo (circo,
giostre, luna park, feste rionali, manifestazioni sportive, ecc.);
g)
Organizzazione
d’intrattenimenti e feste nella ricorrenza delle maggiori festività (Natale, Pasqua,
Carnevale, ecc.) o in altre particolari circostanze (compleanni, onomastici,
anniversari, arrivi e congedi d’Obiettori di Coscienza distaccati presso
l’Associazione o d’altre persone significative nella vita associativa con
serate in pizzeria);
h)
Organizzazione
e gestione, nell’ambito del Centro Sociale, d’attività e laboratori occupazionali
d’orientamento e preavviamento al lavoro (composizione fiori artificiali,
creta, pasta di sale, cartonaggio, vimini, primi approcci al lavoro d’editoria
da tavolo mediante l’uso dei quattro computer in dotazione);
i)
Servizio
di trasporto e d’accompagnamento dei disabili mediante l’uso dei pulmini di
proprietà dell’Associazione;
j)
Disbrigo
di pratiche connesse alla presenza di handicap;
k)
Ogni
altra attività finalizzata agli scopi statutari, in altre parole alla
promozione umana e civile dei portatori di handicap, alla tutela dei loro
interessi e diritti, all’inserimento e integrazione nelle varie manifestazioni
della vita sociale, all’assistenza e l’educazione dei più gravi secondo le
necessità individuali e delle loro famiglie.
CONSIDERAZIONI E PROSPETTIVE PER
IL 2003
Ormai consolidato nel tempo, l’orientamento dell’Associazione resta quello di dare un sempre maggiore impulso ad iniziative finalizzate alla riabilitazione, alla socializzazione ed all’orientamento e addestramento lavorativo dei disabili.
A tale fine:
a)
Si
seguiterà a fornire ogni possibile collaborazione organizzativa e di supporto
alla partecipazione degli utenti del Centro Sociale ai corsi di formazione
professionale presso il CNOS-FAP dei Salesiani;
b)
Ci
si prefigge di portare a termine entro il mese di Settembre 2003 il progetto
“Autosufficienza” (finalizzato allo svolgimento d’attività significative per la
conquista dell’autonomia personale dei portatori di handicap) già descritto
nella premessa di questa relazione;
c) Sarà fatto ogni possibile sacrificio per conservare l’istituzione della mensa all’interno del Centro Sociale, che garantisce una maggiore socializzazione per gli utenti, uno sgravio d’impegno per le famiglie sulle quali, allo stato delle cose, grava totalmente l’onere di assistere i congiunti portatori di handicap, ed un miglioramento nella continuità operativa del Centro Sociale.
Sempre per garantire i suoi obblighi statutari, anche per il 2003 saranno promosse azioni efficaci per la conquista dell’autonomia personale e sociale dei soggetti assistiti (con lavoro educativo riconducibile ad igiene, abbigliamento, alimentazione; identità personale, rispetto delle cose altrui, contatti sociali; abilità linguistiche ricettive ed espressive; sostegno all’alfabetizzazione e, per i più gravi, all’apprendimento della lettura funzionale-globale finalizzata al riconoscimento di scritte e segnali indicativi nell’ambiente domestico ed ambientale, e d’altre abilità con immediata ricaduta nella vita quotidiana; interventi educativi riconducibili alle abilità prelavorative; ecc), cui dedicare alcune ore settimanali, affidate ad un ristretto numero d’operatori qualificati, costituenti un’equipe preposta alla programmazione e verifica delle predette attività, alla diretta conduzione d’alcuni interventi e al coinvolgimento e formazione di tutti i volontari e gli obiettori impegnati nel Centro Sociale.
A tal fine seguiteranno ad essere utilizzate le professionalità degli allievi del Corso di Laurea di Scienza della Formazione e degli allievi del diploma universitario di assistente sociale, che vengono a completare il loro tirocinio formativo nel Centro Sociale, per le convenzioni, che l’Università Dell’Aquila ha già stipulate con APTDH.
Un’altra battaglia, già iniziata il 20 Maggio 98, con la stesura di un documento intitolato “Progetto Obiettivo: assistenza Sociale - Interventi sostitutivi al nucleo familiare -Realizzazione di un Centro Residenziale per Portatori di Handicap” già diffuso a livello locale, e da portare avanti con determinazione, è quella relativa alla creazione, appunto, di una struttura atta a risolvere casi e situazioni di particolare gravità.
Nello stesso tempo, la profonda esigenza di riflessione e di rinnovamento, e i relativi motivi, di cui si è detto in apertura della presente relazione, acuiscono il bisogno di dare maggiore visibilità e incisività all’azione svolta dall’Associazione in tanti anni di duro e intenso lavoro, dedicato, in realtà, più alla presa in carico dell’emergenza e all’affanno del reperimento dei mezzi necessari (anche con attività d’autofinanziamento faticosamente organizzate sottraendo tempo ed energie ai veri scopi della Associazione), che non ad una vera e incisiva azione sulle politiche dell’handicap a livello locale e regionale.
CONCLUSIONI
Come per gli anni precedenti, anche per il 2002, ferme restando le considerazioni e i propositi di cui sopra, il buon andamento di tutte le attività svolte e la piena coscienza dell’utilità del lavoro svolto a beneficio dei disabili e delle loro famiglie, hanno compensato fatiche ed apprensioni e incoraggiato a proseguire nel lavoro, sperando in una maggiore attenzione da parte delle istituzioni pubbliche, e principalmente della Regione Abruzzo, senza il cui sostegno, anche economico, tutto resta affidato alla buona volontà delle singole persone, senza l’attivazione d’interventi veramente risolutivi.
Per il 2003, si confida di porre il massimo impegno per la prosecuzione e il miglioramento delle attività finora svolte e per una più attiva partecipazione alle politiche sociali e dell’handicap.
La Presidente
(Anna Rita Felici Verna)
L’Aquila, 05/05/2003